LA POLISEMIA DELLE ATROCITÀ
MEMORIE DI UN FOTOGRAFO IN GUERRA
Una grigia città di frontiera. In una terra straniera si affrontano due
eserciti contrapposti. Un ammasso di macerie a delimitare la linea di confine.
Partito con una macchina fotografica - ereditata dopo la morte del padre - un uomo
si trova arruolato a combattere una guerra che non ha mai sentito sua.
Assegnato alle squadre fotografiche - con il compito di narrare e documentare
la guerra secondo l'ottica ufficiale - l'uomo trascorre i suoi giorni ad
aggirarsi nella città, nell'attesa che giunga il nemico ed inizi la battaglia.
E la guerra giorno dopo giorno si insidia nelle vite di civili e soldati fino
ad irrompere in tutta la sua tragica furia. Un romanzo sui destini delle persone
durante i conflitti. Una riflessione sulle atrocità che la guerra genera e sui rapporti
dell'uomo - e della fotografia - verso di esse.
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